In realtà il padre del fumetto è Rodolphe Töpffer, fumettista e illustratore svizzero. Disegnò la prima storia illustrata nel 1827 che chiamò Histoire de monsieur Jabot.
Per diventare un professionista nel campo del fumetto non basta solo saper disegnare bene, anche se è una skill importantissima, ma bisogna conoscere le meccaniche che permettono la realizzazione di una tavola a fumetti e per entrare nel mercato editoriale si ha la necessità di affinare le capacità espressive e tecniche. Avere anche delle competenze “imprenditoriali” sicuramente può aiutare molto.
Immagina il mercato del fumetto come il grande Bazar di Istanbul. Non vendono solo spezie, come non esistono solo fumetti di supereroi!
I generi fumettistici si dividono in base alla tematica che si affronta, quindi, oltre ai supereroi, ci sono anche generi di azione e avventura, i fantasy, i manga, gli alternativi, gli horror e gli umoristici.
Come possiamo non avvicinare la figura del fumettista all’eroe degli eroi, ovvero Superman.
L’animazione è un mix di ingredienti che la rendono una disciplina complessa e unica: è movimento, suono e azione. È il fumetto che prende vita.
Chiamata anche cartone animato, l’animazione arriva a noi molto prima del cinema. Siamo all’inizio del 1900 e tra i vari personaggi spunta fuori, dalla mente di Otto Messmer, Felix the Cat primo vero divo del mondo dell’animazione.
Il 16 gennaio del 1928 nasce Topolino, giorno in cui ebbe inizio il vero mondo dell’animazione. Walt Disney e suo fratello Roy idearono un personaggio che, in origine, chiamarono Mortimer Mouse e in seguito ribattezzarono con l’indimenticabile nome di Mickey Mouse.
Poco dopo nasce Betty Boop, seguita da Braccio di ferro e Biancaneve, Tom & Jerry, Pinocchio, Cenerentola e tutti i classici che conosciamo molto bene. Nel frattempo, in Giappone, Miyazaki fonda lo Studio Ghibli e sforna capolavori come Il mio vicino Totoro e Princess Mononoke.
Nel 1995 arriva Toy Story rivoluzionando drasticamente il mondo dell’animazione. La Pixar crea il primo lungometraggio animato in computer grafica, un’opera destinata a cambiare non solo il modo in cui si fa l’animazione, ma anche le storie che si raccontano.
Il cartoonist o animatore è colui che si occupa di analizzare il movimento in ogni sua forma e trasformarlo in disegni, che verranno successivamente montati in sequenza offrendo l’illusione del movimento nello spazio. Se sei curioso di sapere come si crea un cartone animato,
quest'articolo ti piacerà sicuramente.
L’animatore è una delle figure che più lavora in team. Questo perché, che si tratti di animazione tradizionale o digitale, dietro alla produzione di un cartone animato esiste un processo molto lungo e complesso che necessita di più figure professionali.
Qui abbiamo parlato delle principali tecniche dell'animazione e dei software che vengono usati per realizzarle.
Il processo parte dall’ideazione della sceneggiatura, ossia la trama attorno la quale verrà sviluppato il cartone per arrivare allo storyboard, che prevede le azioni, il suono e i movimenti di macchina. Contemporaneamente c’è chi sviluppa le musiche e i dialoghi che accompagneranno le scene e i disegnatori creano i character design di ogni personaggio. Solo una volta approvato il tutto, inizia la fase di animazione.
Il ruolo dell’animatore è talmente collegato alle altre professioni che orbitano intorno a questo mondo che possiamo definirlo come uno dei personaggi degli Avengers. E per la sua capacità di modellare la realtà intorno a sé la somiglianza con Scarlet è notevole.
Quali sono le arti visive? Il tatuaggio
Il tatuaggio è una delle più antiche forme d’arte che conosciamo, una tecnica che ha più di 5mila anni di storia.
La parola tattoo deriva da tau-tau, una parola onomatopea che ricordava il suono del picchiettare del legno sull’ago che si infilava nella pelle.
Fortunatamente, oggi, si usano delle tecniche più ortodosse e meno dolorose, anche se, in alcune zone del mondo, si usano ancora pettini d’osso o aghi fissati all’estremità di una bacchetta di bambù per introdurre il colore nella pelle.
La storia del tatuaggio è molto interessante e negli anni questa pratica ha avuto un’evoluzione davvero sorprendente. Le motivazioni per cui oggi una persona decide di tatuarsi sono ben distanti da quelle per cui, in origine, si diventava membro di una tribù o si creava un legame più intimo al mondo spirituale e magico. Negli anni ’60 il tatuaggio inizia a prendere piede nella nostra cultura con i bikers e i punk acquisendo un significato ribelle.
Oggi invece è l’espressione dei propri gusti oltre che manifestazione di eventi personali. Il corpo diventa quindi un personale strumento di comunicazione, quello più vero.
Sia che si tratti di un’espressione estetica o che abbia una funzione medica o semplicemente imprima un ricordo importante della propria vita, oggi il tatuaggio si è finalmente liberato dai pregiudizi che da anni etichettavano chi ne aveva uno come “persona da cui tenersi alla larga”.
Negli anni si sono sviluppati diversi stili: i primi, gli originari delle culture più antiche come lo stile maori e il tribale. Il giapponese con le sue maschere han’nya usate nel teatro e i butan, fiori di peonia. Il chicano nato dai sobborghi americani abitati dai messicani e molto legato al mondo religioso. L’old school di Sailor Jerry, precursore dello stile che conosciamo oggi come tradizionale, fatto di ancore, pin-up, velieri e sirene. Il new school ispirato all’old school ne ispessisce i tratti. Il realistico di cui Alex De Pase, italiano originario di Grado, viene definito il mago. E infine c’è il lettering, stile in cui la calligrafia fa da padrona.
Dietro questa professione si nasconde tanta pratica e altrettanta gavetta, per questo è necessario avere le competenze giuste per iniziare a tatuare.
Il tatuatore o tattoo artist è un professionista che disegna e realizza tatuaggi permanenti sulla pelle, per cui saper disegnare prima su carta è un requisito fondamentale per svolgere questo lavoro con cura. Altra skill è quella di conoscere le varie tecniche e strumenti per soddisfare tutte le richieste dei clienti. Anche le più strambe!
Ha i sensi ipersviluppati, aghi che sembrano artigli, ha un incredibile fattore di guarigione per cui la sua pelle si è cicatrizzata più e più volte, sembra un vero cattivo ma ha il cuore estremamente tenero. Il tatuatore ricorda l’artigliato mutante Wolverine.
Ora hai sicuramente un’idea più chiara di cosa sono le Arti Visive, o alcune di esse, e soprattutto a cosa servono. Abbiamo visto chi sono i personaggi principali di questo universo e di cosa si occupano. Se la tua passione è tra una di queste professioni, ACCA Academy è il posto che stai cercando. Un’accademia con più di vent’anni di esperienza nella formazione di professionisti delle arti visive.
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